"Il Paese più bello di tutti ci era però tenuto ancora in serbo", con questa citazione dell'eminente storico Jakob Burckhard s'inizia il bel libro di Giorgio Tognola, intitolato "Momenti di storia di Bedano". Eravamo nell'Ottocento e il nostro villaggio appariva come un ridente 'vicus' formato di case rustiche con i tetti in coppi e tanti orti, frutteti, vigneti, campi e prati. Tutto ciò non sembra vero agli occhi di un visitatore di oggi: la diversificazione urbanistica ha portato ben presto a numerosi insediamenti abitativi; il prezzo del terreno è salito alle stelle; la strada che taglia il villaggio in due porta sei-settemila veicoli al giorno; a nord e a sud i confini con gli altri villaggi si sono intrecciati.
Visto dall'alto, poniamo dal San Zeno, Bedano appare inserito in un vasto agglomerato che va da Bioggio a Taverne, quasi a voler dire che un'aggregazione di questi comuni è alla portata di mano.
Le opere principali realizzate in questi anni riguardano le infrastrutture per l'infanzia, la costruzione dell'acquedotto consortile con Lamone e della Casa per anziani consortile; la sistemazione della strada cantonale e del piano viario con la moderazione e tutte le infrastrutture necessarie; la realizzazione del rifugio di protezione civile.
L'acquisizione di terreni pregiati e la realizzazione di una nuova casa comunale testimoniano inoltre di una sicura vitalità del Comune. Una nuova casa comunale ha una forte valenza simbolica e serve per i servizi all'utenza; in futuro essa dovrà poter offrire anche alcuni servizi per un eventuale nuovo comune aggregato.
I nuovi insediamenti abitativi in forte crescita hanno comportato l'esigenza di una maggiore regolamentazione del piano regolatore del Comune (piani di quartiere) e comporteranno un ulteriore aumento della popolazione, con la conseguente necessità di aggiornare le infrastrutture, specie per l'infanzia. Anche sul fronte del piano viario si dovranno effettuare degli interventi in alcune parti del territorio.
Il problema della sicurezza dell'abitato è uno degli aspetti che ha richiesto grande attenzione alla luce dei ricorrenti disagi causati dalle intemperie di questi anni e del potenziale pericolo sul versante Arosio, Monte Ferraro. Il Comune ha approntato una serie di interventi assai costosi che dovrebbero, se non eliminare del tutto i disagi, attenuarli di molto mediante la costruzione di un canale a cielo aperto nella zona Pigürin e il potenziamento degli argini in Val Barberina, nonché una serie di misure previste in zona Arosio.
Nella "zona industriale" ci sono diversi insediamenti non tutti produttivi ai fini delle entrate comunali. Ce ne sono alcuni di ottimo livello anche tecnologico, e ci sono ancora delle possibilità edificatorie a tale riguardo. Ci sono però anche alcuni capannoni che andrebbero convertiti perché obsoleti. Fino a qualche anno fa gli insediamenti industriali erano prevalentemente legati ad attività di deposito e di succursale. Quello che si auspica ora è l'inserimento funzionale della zona industriale nella Regione-Vedeggio, per attrarre aziende non inquinanti e ad alto valore tecnologico e con ricadute positive per la regione.
Le istituzioni al giorno d'oggi devono aggiornarsi e prendere le decisioni senza troppo tergiversare, se vogliamo vincere la sfida del futuro. L'indirizzo da prendere non può che essere quello della crescita sostenibile e dell'intesa regionale. L'ottimo lavoro di Curzio Sasselli sul «Management territoriale» nel Medio e Basso Vedeggio deve poter costituire uno stimolo all'approfondimento dei problemi regionali del Medio Vedeggio; la questione dell'aggregazione da Taverne ad Agno deve essere posta, affinché la politica non rimanga a rimorchio degli eventi socio-economici straordinari e rapidi che si registrano da qualche anno nella nostra regione. L'ente pubblico non può rimanere a guardare e a subire gli eventi, ma deve avere una mentalità proattiva e acquisire i mezzi e la forza necessari per diventare un interlocutore credibile verso il Cantone e le altre regioni anche transfrontaliere; inoltre esso deve creare i presupposti anche per la qualità della vita (asili nido, strutture per anziani, collegamenti di servizi, ecc.). Infine due parole sulla situazione finanziaria di Bedano: al momento essa può essere considerata abbastanza buona; nonostante le ingenti spese per gli investimenti effettuati e dopo aver ponderato i vari fattori in gioco anche grazie al supporto di una ditta esterna, nel 2007 il Comune ha abbassato il moltiplicatore d'imposta dal 90 al 75%. Questa situazione favorevole potrà essere mantenuta, a condizione che le industrie presenti sul territorio continuino ad operare da noi e che la congiuntura economica non si aggravi. Purtroppo, a questo riguardo, ci sono dei segnali che destano qualche preoccupazione.
Video e immagini del comune
Dati generali
Nome Comune di Bedano CAP CH - 6930 Cantone Ticino Distretto Lugano Circolo Taverne Superficie 1,91 Km2 Altitudine 387 m / s.l.m. Popolazione 1'590 abitanti